mercoledì 27 luglio 2011

Se i Breivik li abbiamo a casa.

Lo scorso fine settimana, tutta il mondo si è fermato davanti alle scene terribili degli attentati in Norvegia, siamo rimasti incollati alle scene perchè nessuno poteva immaginare che in un Paese civilissimo come la Norvegia potessero accadere certe cose, al solito si immaginava che gli indiziati fossero i soliti terroristi islamici, visto che la Norvegia recentemente ha avuto delle minacce da parte di quest'ultimi, ma in realtà dietro tutto questo c'era un uomo di trentadue anni, norvegese, alto, biondo con gli occhi azzurri, conservatore (precisamente di estrema destra) e cristiano. Guarda un po' ora chi fa gli attentati, sembra che Bin Laden si sia reincarnato in un bell'europeo, ma mettiamo da parte le battute di spirito, per parlare delle affermazioni che si sono susseguite in questi giorni nei giornali, nelle tv e nelle radio. Mi riferisco alle affermazioni di personaggi importanti in Italia. Il primo è l'editorialista de "Il Giornale", che è Vittorio Feltri, e il secondo è l'onorevole, eurodeputato, leghista Mario Borghezio. Vittorio Feltri nel suo editoriale afferma che l'attentato avvenuto nell'isola di Utoya poteva essere meno tragico se quei poveri ragazzi avessero deciso di collaborare tutti insieme per farlo fuori, invece l'egoismo dei singoli ragazzi a salvare la propria pelle è prevalso, e quindi è colpa di questi poveri ragazzi pusillanimi. Non so se ci siano editoriali peggiori nella storia del giornalismo contemporaneo, certo da Feltri una cosa del genere bisognava aspettarsela, visto che il giorno dopo degli attentati "Il Giornale" è uscito con due copertine diverse, la prima copertina esce con questo titolo: "Sono sempre loro ci attaccano" riferendosi ai terroristi islamici, la seconda, Sallusti accorgendosi dell'errore commesso ha questo titolo: "Attacco sanguinoso, Strage in Norvegia". Insomma sembra proprio che di giornalismo non si tratta, ma solamente di puro ideologismo.
Passiamo alle affermazioni di un "notevole" personaggio politico che è Mario Borghezio, politico abbastanza noto all'opinione pubblica per le sue "uscite". Già nel 2007, esattamente per il sesto anno anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle, ha reso noto il suo odio verso l'Islam ad una manifestazione contro tale credo a Bruxelles, in questa manifestazione dice Borghezio di essere stato malmenato, prima di essere stato fermato con più di centocinquanta persone, questa manifestazione era stata vietata dal comune di Bruxelles, ma nonostante questo gli organizzatori avevano annunciato che l'avrebbero attuata comunque.
Le affermazioni fatte ieri, non sono che la conferma delle sue idee malate, dice al programma "La Zanzara" di Radio24 che le idee di Breivik:  «sono condivisibili», «buone alcune ... alcune delle idee espresse al netto della violenza, direi in qualche caso ottime».
Queste affermazioni hanno riscosso critica da parte della società civile, ma nonostante le critiche, c'è una parte della società civile che incoraggia queste idee e non si scomoda a manifestare il proprio disdegno, perchè in parte o interamente crede a queste teorie. 

Porto l'esempio dell'assessore regionale Prosperini, accusato di aver corrotto e turbato l'asta degli appalti sulla pubblicità televisiva della regione Lombardia, in qualità di assessore regionale.
Quest'assessore diffondeva le sue idee attraverso il piccolo schermo del circuito delle tv lombarde.
Egli si definisce: Baluardo della Cristianità, Difensore della Fede, Flagello dei centri sociali, Protettore del Nord”. Se si permette a certa gente di andare in televisione per fare comizi ultra razzisti, non dobbiamo poi sorprenderci delle dichiarazioni di Breivik. Credo che l'estremismo sia ancora forte, non solo in Europa, ma anche in Italia. Abbiamo il coraggio di indignarci davanti a questi idee torbide, assurde e immotivate. La violenza è solo il risultato di tutte queste cattive parole.