lunedì 3 settembre 2012

Settembre mi mette tristezza...

Settembre è un mese che odio particolarmente, non mi è mai piaciuto. Forse perché gli eventi più brutti della mia vita sono accaduti in questo mese. Però per tutti è un mese di inizio, dopo l'estate c'è sempre l'autunno, è quello di quest'anno sarà un autunno caldo, non perché sono siciliana, visto che in Sicilia c'è comunque sempre il sole, ma perché ci aspettano momenti duri, difficili. Non so se essere fiduciosa, anzi non riesco ad esserlo, da un po' di tempo sono cinica e avversa all'ottimismo, non vedo niente di buono.Vedo disagi ovunque, sento che qualcosa di forte e immenso scoppierà, e saremo tutti coinvolti, tutti.Vivo in un Paese in cui la disoccupazione giovanile è al 34%, dove c'è crisi. C'è crisi pensate dal 2008, siamo nel 2012, niente non si è recuperato nulla. Gli stessi errori di circa 60 anni fa. Meno spesa pubblica più debito. L'economia è la nuova religione, mi piace. Mi fa capire che io sono una merce, in fondo che cosa sono? Nei libri di Marx la parola "merce" è così frequente, che tutto ciò è familiare. 

Se ci fosse Marx...

Ma anche se non ci fosse, mi accontenterei di Keynes, almeno lui era saggio in tempo di crisi.Insomma dicevo, la crisi mi spaventa, non ci dormo la notte. Sogno la pillola "Italiano Medio" di Maccio Capatonda, quella che riduce le tue capacità cerebrali del 2%, così non mi dovrei preoccupare di tutto questo chiasso, vivere la vita per com'è, quindi precaria, quindi nulla.La vita non ha senso, i poveri sono una minaccia, il mondo è dei ricchi. E' una verità che già sapevo, ma che ora è più evidente, avevo fiducia nello stato sociale, ricordavo questa Europa, quella dello stato sociale, quella che sanità e istruzione sempre pubblica, che noi, al contrario degli americani, sapevamo fare democrazia, quella vera. Oggi no, oggi scimmiottiamo gli americani, purtroppo male e in maniera controproducente. Quelle che sto scrivendo adesso, sono chiacchere da bar, che dicono tutti o scrivono tutti, in fondo io non ho altri pensieri per la testa. Non si può dire a una persona di 21 anni goditi la tua età e al futuro pensaci dopo, è triste. Non mi va di non pensarci. Io ho un ossessione per il futuro. 

Un po' come quella degli insonni che l'unica ossessione che hanno è quella di dormire. Sto blaterando, me ne rendo conto, ma questo presente non mi piace. Non mi butterò in politica e nemmeno forse manifesterò, farò come vuole la filosofia cinese, mi siederò sulla sponda del fiume, in attesa che il cadavere del mio nemico arrivi.