sabato 6 novembre 2010

Conversazione sulla Sicilia...

Quando si viaggia ti capita di incontrare persone che hanno vissuto nella tua stessa regione, ma da anni sono trapiantati in altre per motivi di studio o di lavoro, e ti rendi conto insieme a loro che questo trapiantarsi in altre regioni può sembrare un atto di vigliaccheria nei confronti della propria terra...
Mentre nelle altre regioni le famiglie prediligono che i figli vadano a lavorare post diplomati, nelle nostre famiglie si predilige che i figli vadano a studiare, spesso altrove...
Da anni la Sicilia ha avuto come prima risorsa: l'agricoltura. E' sempre stata una risorsa di cui si andava fieri, però con gli anni i figli degli agricoltori, o gli agricoltori stessi hanno convinto i propri figli e nipoti a cercare altre strade, dimenticando che dalla nostra terra nasce l'oro, come il vino, il grano, l'olio. Piuttosto meglio fare l'avvocato o l'ingegnere. Come se la soluzione fosse sempre quella... Studiare e poi cercare per anni il lavoro che spesso non c'è.
Dimenticando che nella nostra terra c'è tanto da fare, ci si accorge che certe professioni sono scomparse e che fra un paio di anni saranno quei pochi artigiani e agricoltori a fregarci perchè ci faranno pagare a caro prezzo il cibo, imparare un mestiere piuttosto che studiarne uno per non farlo mai. Cosa ci ha resi ricchi in Sicilia? Forse la risposta si trova proprio nelle risorse che ci hanno fatto sempre campare, l'agricoltura e la pesca, potrebbero essere la soluzione ai nostri mali, scappiamo dalla Sicilia prima ancora che i problemi si presentino, perchè rispondiamo sempre: "Il nostro futuro non sarà sicuramente in Sicilia. Qui non c'è niente da fare." E invece non rispondiamo dicendo che:"Il nostro futuro sarà in Sicilia, e cercheremo di cambiarla con ogni mezzo!"
Dimentichiamo le nostre origini, ce ne vergogniamo e diamo lavoro a chi già ne ha, pensiamo a noi, al nostro futuro prima che scompaia. Viva la Sicilia!
                                                 

lunedì 18 ottobre 2010

Perchè anche Vendola è un fallito...

Venerdì scorso ho avuto la possibilità di vedere dal vivo il politico del momento, l'outsider della sinistra, il governatore della regione Puglia Nichi Vendola. 
Nichi l'ho sempre apprezzato, anche prima delle elezioni regionali, mi è sempre piaciuta la sua personalità così diversa, ma soprattutto ho sempre apprezzato il fatto che sia un politico colto e sicuramente una brava persona, visto che ne girano poche dentro i Palazzi romani, ma veniamo al dunque... 
Venerdì scorso a Palermo, Nichi Vendola ha raccontato una bella fiaba, l'Italia sotto la sinistra vendoliana, una sinistra bella e pura, una sinistra intelligente con moltissimi giovani che cambieranno il nostro Paese, ma si è dimenticato di alcuni piccolissimi particolari, questi particolari sono: come lui e i giovani di sinistra e non possano cambiare le sorti di questo Paese, non ha detto come fare... che secondo me, ma non solo secondo me è la cosa più importante. 
Quando vieni a Palermo a parlarci di un possibile "SUD MIGLIORE" ci devi dare delle dritte, visto che sei diventato il miglior presidente della regione del Sud, nonostante i grandi buchi in Puglia nella sanità, ci devi spiegare COME possiamo cambiare quest'Italia, non puoi annebbiare i cittadini con la tua scioltezza, con la tua poetica, in questo momento non abbiamo bisogno di filastrocche e di fiabe (visto che ti piacciono tanto), ma di cose concrete, di dritte tangibili, possibilmente efficaci! Non ne ha solamente bisogno la sinistra, ne ha bisogno tutta la politica, perchè a voi politicanti vi hanno dato il dono di essere dei bravi oratori ma dei pessimi costruttori quando si tratta di costruire qualcosa. 
Ripeto Vendola mi piace, mi è sempre piaciuto perchè è un politico interessato alla scuola, alla cultura e al precariato, ma vogliamo qualcosa di concreto mio caro onorevole, lei sarà anche una brava persona, ma di affabulatori ne circolano tanti per il Paese, ci tiene a cambiare la sinistra italiana? Allora smettila di cambiare definizione del "berlusconismo" ogni qual volta che ti  intervistano, lo sappiamo bene cos'è il berlusconismo, parli come un rivoluzionario, smettila di contraddirti, smettila di sentirti "diverso" per poi dire "Condivido con il PD le gioie e gli errori". Mi sono stancata di sentire dire a gran parte della sinistra ma non solo: "La scuola può cambiare." "I giovani sono fondamentali nella costruzione di un nuovo Paese più democratico." 
Sono falsità, grandi falsità. Avete progetti diabolici! Volete liberarvi di noi, perchè siamo fastidiosi, vi diamo fastidio e le persone fastidiose sono destinate ad andare all'estero! Per poi ritornare sì, ritornare anziani, vecchi e tristi, e anche allora voteremmo dei dittatori. Che schifo!

lunedì 13 settembre 2010

Uno spaccato palpabile dell'Italia che vivo.

Quando penso al mio futuro, vedo tante nuvole grigie, niente di più. Solo tanta confusione. Appena esci dal liceo, la realtà è ben altra, non ha niente a che vedere con i film o i libri che ti fanno sognare, è finito il tempo per guardare i cartoni animati o giocare alla play station, devi cominciare a fare sul serio.
Un giovane studente universitario o un giovane lavoratore deve rapportarsi in Italia con tante realtà che non ti permettono di vivere serenamente una buona vita.
Quella frase di Gianni Morandi "Uno su mille ce la fa" è una frase inquietante per un giovane in Italia, già preso a male per ogni tipo di sciagura.
Oggi facendo zapping in tv, mi sono imbattuta su Mtv, esattamente sul nuovo programma di Mtv dedicato ai giovani, Mtv News.
Questo programma si occupa di problemi giovanili, che possono essere da vivere in un quartiere disagiato, come quello di Tor Bella Monaca a Roma o altra problematica  forte in Italia, quella di sentirsi ancora un emigrato nonostante tu stia in Italia da circa 20 anni.
Guardando questi video pieni di tristezza, non fai altro che dire, come un'adolescente frustato, perchè questo sei ancora per lo Stato Italiano a 30 anni, che il tuo Stato è una merda!
Nella puntata di oggi, hanno intervistato diversi giovani laureati che non hanno trovato un posto adeguato al loro titolo di studio, e siccome i ragazzi italiani non vogliono lavorare perchè sono dei "bamboccioni", emigrano verso Paesi europei dove: la scuola, la ricerca e la sanità, sono ancora ora tre cose fondamentali  per la crescita di un Paese, nonostante il brutto periodo che stiamo attraversando, non solo noi italiani, ma gli abitanti di tutto il mondo.
I giovani italiani che emigrano all'estero sono persone sveglie, che sanno che cosa ci vorrebbe per far diventare l'Italia un Paese degno di nota, però sono costretti dai nostri rappresentanti a emigrare, perchè non c'è via di scampo effettivamente, non si può dipendere tutta la vita da genitori o nonni.
La storia che più mi ha toccato è quella di Claudio, giovane 32enne palermitano che fa l'illustratore dice di essere a Barcellona per scelta, parla di mafia e di legalità, problematiche forti, di cui si discute sempre in Sicilia.
Poi c'è Francesca, compagna di Claudio e anche mia compaesana, laureata in psicologia, non riesce nemmeno lei a trovare un posto adeguato ai suoi studi.
Queste storie non sono così lontane dal nostro quotidiano, sono storie italiane, che fanno tristezza, ma che sicuramente sono uno spaccato di quello che sta accadendo nel mio Paese da circa 15 anni se non di più...
Posto il video.
http://www.mtvnews.it/1-storie/la-storia-di-claudio/