domenica 10 marzo 2013

Girlfriend in a coma - Quello che penso io del mio Paese.

Ho appena visto su La7 in prima serata il documentario di Annalisa Piras con Bill Emmott (ex direttore dell'Economist famoso diciamo per il suo astio verso il nostro ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi).
Girlfriend in a coma non so se è un documentario che vale la pena vedere, nel senso, forse per chi segue la politica costantemente come me, tutto questo è già risaputo, forse anche datato. Ma magari per chi ha ancora dubbi sulla vera identità dell'Italia può offrire diciamo spunti per comprendere il suo stato attuale.
Il documentario, visto che è girato durante l'anno del governo tecnico, vede la possibilità di un autentico cambiamento con il governo Monti, come ben sappiamo questo purtroppo non è avvenuto. Sarò forse di parte, ma certamente Mario Monti non ha creato nessun cambiamento, anzi era il continuo del vecchio, sarà anche uno stimato professore universitario, amato all'estero, ma di certo nemmeno lui ha capito i problemi in cui versa l'Italia, per non dire l'Europa, o forse l'ha capito, ma preferisce insomma tenersi stretti i poteri forti, considerando che lui esce da quelle parti.
Girlfriend in a coma affronta vari temi: la mala politica, il welfare, le donne, gli scandali di Silvio Berlusconi, il problema dell'Ilva, il cinema, i giovani italiani che studiano all'estero, le imprese italiane.
Questo documentario prova a dare un'immagine positiva del nostro Paese ma allo stesso tempo una negativa, Emmott nel documentario descrive l'Italia come una fidanzata, esattamente una fidanzata in coma, che non riesce più a svegliarsi, perché è stata maltrattata, picchiata da anni e anni di Mala Italia ovvero di Mala politica. Prova a spiegare attraverso i personaggi dell'economia, dell'impresa, della politica, del cinema,  degli intellettuali, ma anche della gente comune cosa rende questo Paese una fidanzata in coma.
Questo documentario mi ha fatto venire voglia di descrivere il mio Paese, non che io non abbia mai provato a farlo, attraverso una critica a questo documentario che è intriso di cinismo al punto giusto, ma che vuol trovare diciamo risposte nel male che continua purtroppo a persistere nel mio Paese.
In Girlfriend in a coma vi è un'intervista a Sergio Marchionne, il manager della Fiat, che nel documentario non manca la descrizione di un grande manager amato negli States, ma detestato nel mio Paese, in chiave: l'Italia si ribella a un genio che vuole sistemare la Fiat, una grande impresa automobilistica italiana che è in perdita perché avversa ai cambiamenti del mercato. Marchionne sarà anche un genio, forse per chi crede nelle teorie neoliberiste, per chi pensa che il mercato possa regolarsi da solo, ma sogno di Marchionne prevede una fabbrica senza diritti del lavoro, una fabbrica che è meglio senza diritti così possono investire dall'estero, se no niente meglio che si delocalizza nell'Est Europa che i profitti sicuramente ci sono, anche perché lì non sanno manco cosa siano i diritti del lavoro. Una fidanzata maltratta dalla politica certamente, ma anche di un senso malato di vedere oggi il lavoro, che non è solo purtroppo italiano, ma anche dell'Europa. I problemi italiani sono noti a tutti: Mafia, disoccupazione, violenza di genere, mala gestione della politica. Ma i problemi che accrescono quelli appena indicati perché nel documentario non vengono affrontati?
Perché il documentario non affronta cosa realmente ferisce a morte questa fidanzata in coma? Si dice che l'Italia è un Paese che appartiene a un grande continente (tutto vero, nda), un continente che oggi applica politiche di austerity che uccidono il welfare, la cultura, l'istruzione, il lavoro, la pace, l'assetto di un potenziale Paese straordinario. Limitante e limitativo parlare di problemi che appartengono solo all'Italia, come se la crisi fosse solo italiana. La cattiva politica è sì, una conseguenza di una cattiva politica passata, ma anche di una cattiva politica che non è presente solo in Italia, ma anche in Europa.
Da ventunenne l'Italia per me è un paese sciagurato, bello, sì molto bello, ma certo insofferente ai cambiamenti perché purtroppo l'Italia da sola non può cambiare, essa deve cambiare con tutti i Paesi europei, deve affrontare la battaglia dell'austerity che non fa crescere questo nostro Paese, che è anche la causa di questa situazione diciamo di stallo politico italiano. Invidio chi è nato durante il boom economico, mi sarebbe piaciuto nascere alla fine degli anni cinquanta, magari quando ancora l'intervento dello Stato nell'economia andava di moda e la gente respirava e parlava di tante belle cose.

2 commenti:

  1. Non sono riuscita a vederlo, ma la tua descrizione ha confermato l'idea che avevo di questo documentario...credo che sebbene ci voglia un occhio distaccato per osservare questo Paese, è anche vero che difficilmente gli altri capiscono bene questo Pese come chi ci vive ogni giorno ed esercita un po' di spirito critico... non lo fanno in molti, vero, ma chi riesce sa che il come e il perché del coma... il caso di Marchionne è un esempio...
    e poi sta fidanzata in coma forse è il caso di non trattarla sempre come un fenomeno da circo, ma come parte di qualcosa di più grande in cui i problemi sono di tutti...

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  2. Non ci vuole un occhio distaccato ma una distanza di tempo. Per valutare qualsiasi accadimento.
    Valentina rifletti: perché pensare che Monti sia intelligente ma non sia riuscito a capire. La soluzione più semplice è spesso quella giusta e cioè perseguiva gli obbiettivi che ha realizzato.

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